![]() |
Pentecoste, ovvero il cinquantesimo giorno dopo la Pasqua: la discesa dello Spirito Santo (cfr. At 2, 1-11). I Dodici gli Undici dellAscensione a cui è stato associato Mattia (seduto alla sinistra di Pietro) al posto di Giuda si trovavano insieme nel Cenacolo, quando "apparvero lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo" (At 2, 3-4): Giotto mette in scena, letteralmente questo passo. Cristo, asceso al cielo del Mistero, di lì da una sorgente che "sfonda" il riquadro irradia il proprio Spirito che ora brilla rosso, stagliandosi sulloro dellaureola, sopra il capo di ciascuno. La circolarità comunionale è sorgente duna irradiazione della fede che, nelle diverse lingue, si espanderà a cerchi concentrici fino agli estremi confini del mondo. Piove la luce dipinta, irrompe dalle finestre della parete opposta la luce reale, che entra per i finestroni gotici dipinti; attraverso lo sguardo di Pietro che a sinistra ci fissa negli occhi, la luce dello Spirito esce, ci raggiunge nella realtà e giusto in chiusura del ciclo dellAvvenimento redentivo ci consegna il compito, quello per cui vale la pena vivere: annunciare quel Fatto. Una "delicatissima modulazione architettonica" (Bellinati) connota il Cenacolo ovvero la neonata splendente Chiesa la quale appare come luogo circoscritto, ben definito: è lemblema dellappartenenza come sorgente della vera apertura. |