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Cristo sta di fronte a Pilato. Il governatore, a destra, indossa un prezioso abito rosso su cui campeggia laurea aquila romana; alle sue spalle, la moglie; poi i due sacerdoti che discutono con lui. Gesù viene deriso quale "re dei Giudei", rivestito per burla di un dorato manto regale, coronato di spine e dotato di uno scettro di canna. Sei sgherri gli fanno corona: cè chi lo schiaffeggia (nellidentica posizione, lo stesso gesto nel riquadro precedente), chi gli tira la barba, chi i capelli, chi gli si inginocchia di fronte con beffarda reverenza. Alle spalle, un moro sta per colpirlo con una canna. Manigoldi "minuziosamente caratterizzati" (Basile) dal punto di vista della temperatura psicologica. Impressionante il gioco delle corrispondenze verticali: nel registro superiore, Erode ordina la strage degli innocenti; nel registro inferiore, Cristo agnello innocente appare imprigionato in una stanza con inferriate alle finestre, mentre i sommi sacerdoti e Pilato stanno per portare a compimento il disegno tentato da Erode trentatré anni prima. |