Le opere di Giorgio Ferrari catturano con felicissima fantasia la grazia colorata, il brio, l’allegria.
La sua arte non si limita a rappresentare il visibile, spesso egli visualizza l’invisibile, con una così netta maestria che lascia gli occhi stregati da impossibili visioni. Vi è tra il mondo interno e il mondo esterno dell’artista, fra la sua emozione soggettiva e la porzione di realtà oggettiva che investe, un grandissimo equilibrio, che approda a una realtà artistica lievemente idealizzante. Ogni suo quadro si presenta come la risposta a una domanda diversa, nasce ogni nuova opera nel segno di una nuova ricerca. Egli vuol essere giudicato in virtù della sua efficacia a raggiungere direttamente il cuore dell’uomo e non già di un astratto criterio di bellezza. I suoi quadri assolvono il loro compito di liberare l’autore dal ricatto delle vecchie sembianze e di disporlo a nuovi amori, cioè a nuovi paesaggi. La bellezza di questi luoghi rivela la sua allegria di vivere, per un curioso gioco di riflessi la stessa allegria si traduce in effetti cromatici. La pittura di Ferrari inonda i quadri di colori, con i quali l’artista lotta perché parlino, perché schiudano le labbra e cantino ciò che arde nel suo cuore; ci guida alla sua quieta intimità con quella voce del cuore che sa dire in silenzio ogni cosa.
(Carmen Donato
- gennaio 2005)

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L'apparente realismo della pittura di Giorgio
Ferrari, i suoi volti e i suoi Cristi crocefissi, quel partire dalla
molteplicità del reale, cieli, laghi, alberi e montagne , si stempera da
subito in un lirismo essenziale e scontroso. quasi un pretesto per dire
che si intravede dentro e dietro l'apparenza dei fatti "quell'anelito
all'infinito, pur chiuso tra cose mortali ", com'ebbe a dire
Ungaretti in un suo verso.
La pittura è per Giorgio Ferrari saper ascoltare dentro la forma
delle cose quotidiane il grido che le affratella, quella fiducia in un
Destino buono oltre la maschera caotica degli avvenimenti, che le
restituisce, le cose, alla storia, le riconsegna nell'opera artistica alla
loro libertà.
Questo con una pittura non ricercata, volutamente "senza
grammatica" , che sfrutta la materialità densa ma scorrevole dei
colori acrilici, mostrando la gioia dell'impasto Un'avventura che merita
di essere incontrata.
(Mario.
Vivaldi)

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Dell’artista Giorgio
Ferrari noti immediatamente la luminosità dei suoi occhi di un azzurro
terso e limpido.
E lì dentro intuisci un qualcosa che sta a cuore a tutti, un qualcosa che
racchiude i valori insopprimibili della vita.
Il suo piccolo studio trabocca di lavori di varia dimensione sia appesi ai
muri, sia dispersi un po’ dappertutto, sia ancora sui
cavalletti..........
Egli è in continua ricerca e tutto preso nel paziente intento di
trasferire l’anima nei colori, nei tratti, nei ritmi, anche in certi
contrasti, nelle figure, nei gruppi, nelle nature morte, nei paesaggi....
Specie nei gruppi è espressa l’esperienza dello stare insieme, del
condividere, del vivere una realtà che trascende il naturale.
E’ come se un’ingenuità ed una genuinità, quasi un’alba
spirituale, pervadesse tutti questi lavori, e fossero un autoritratto
interiore dell’artista.
E’ bello mettersi davanti ai quadri di Giorgio Ferrari perché sono un
messaggio di autentica umanità.
Da essi vai via più buono, perché ai incontrato il bene.
(Adolfo Carlo Fia – Ottobre 2001) |