LA SANTA ALLEGREZZA
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Che cosa sia la tradizione lo si capisce guardando e ascoltando un popolo. In questa canzone popolare napoletana troviamo insieme l’espressione dell’ideale supremo del popolo, che è Cristo stesso, e della letizia che esso genera nella vita di tutti. Un popolo è una unità tra persone che nasce in nome di un Ideale che fa crescere la vita di tutti. La vita infatti pone da una parte la necessità di affrontare insieme situazioni e problemi comuni, dall’altra il desiderio di andare oltre alla loro soluzione per incontrare una pienezza di vita più grande. Dalla fede cristiana nasce il popolo cristiano. Senza popolo non c’è fede cristiana, ma pericoloso spiritualismo. Del resto anche Maria, Giuseppe, Gesù erano parte viva e consapevole del popolo ebraico. Nel Vangelo di Matteo si narra che tutti e tre si recavano ogni anno a piedi a Gerusalemme per la festa di Pasqua insieme con tutta la loro comunità di Nazaret; ed è proprio in una di queste occasioni che avviene l’episodio di Gesù dodicenne ritrovato nel Tempio con i dottori della Legge: Maria e Giuseppe erano tanto inseriti nella vita della loro comunità che hanno creduto tranquillamente per un intero giorno che Gesù fosse dentro la carovana.
In questa bella canzone napoletana troviamo un popolo in azione per esprimere l’avvenimento cristiano in cui crede e per trasmetterne in contenuti di generazione in generazione. Naturalmente c’è molta licenza poetica nell’immaginare situazioni che non sono sempre corrispondenti al dato storico evangelico; ma qui ciò che conta è l’essenziale: l’affezione di un popolo per un fatto riconosciuto nella sua irriducibile bellezza. E’ un esempio grande di cosa sia la tradizione: non una serie di pratiche folkloristiche (cioè di formalità), ma un patrimonio di contenuti esistenziali da riconoscere e sviluppare in forme sempre antiche e sempre nuove. La tradizione appare qui come sorgente di letizia: rifiutarsi di verificarla è un delitto contro la propria storia, una ingratitudine verso chi ha desiderato trasmetterci la cosa più preziosa per la propria vita.
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Nuje cantammo la santa allegrezza
Quanno tu gravida fuste Regina
E San Giuseppe patriarco supremo
Quanno in viaggio la coppia si mise
Ma gran pericolo deve passare
Po' nel cammino per farla passare
E San Giuseppe dal giglio d'argento
E in mezzo al cielo Maria tutta pura
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Noi cantiamo la Santa Allegrezza Maria ci rende la grande bellezza Si è incarnato il Verbo di Dio Lasciando a Maria la verginità. Cosa importante, cosa importante, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Quando tu gravida fosti Regina Il cielo e le stelle facesti stupire E quando lo seppe Giuseppe Cercò un posto per partorire. Cosa che ci fa pregare, cosa che ci fa pregare, Giuseppe e Maria ci richiedono la fede. E san Giuseppe patriarca supremo Per dare il giaciglio di fieno apre la mano, ma se non fosse stato per la mano di Dio avrebbe avuto un letto sotto il cielo sereno. Dove riposa, dove riposa, c’è la bellezza di tutte le cose.
Quando la coppia si mise in viaggio L’Angelo scese dal grand Paradiso Per accompagnarla passo per passo e per difenderla dal demonio. Verbo di Dio, Verbo di Dio quando in viaggio si mise Maria.
Ma grande pericolo dovrà affrontare La bella Vergine del cielo e del mare e se un serpente le insidia il piede la Verginella gli schiaccia la testa. Risplende lqa strada, risplende la strada di dodici stelle Maria è incoronata. Poi durante il cammino per farla passare si aprono anche le onde del mare, cantano tutte le acque del mondo per questa Vergine bella e gioconda. Luce divina, Luce divina, quando Maria sopra l’acqua cammina.
E san Giuseppe dal ciglio d’argento Va con la sposa nel freddo e nel vento, e quando il vento si fa più forte bussa Giuseppe a tutte le porte. Fa la domanda, fa la domanda ma non c’è posto in questa locanda.
E’ in cielo Maria tutta pura E sotto i piedi le spunta la luna Vergine bella che andasti e venisti Per andare in cerca della croce di Cristo. Per redenzione, per redenzione dell’umana generazione.
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