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Anche in questa breve canzone, che chiude un album intero di Ruggeri, viene proposto il tema della caducità della persona umana: "tutto il grande amore che nascondo in me è scritto dentro a questo vento che mi porta via". L'esito è una grande tristezza davanti allo spettacolo ineludibile dello scomparire nel nulla. Ma la negatività dello sguardo di fronte alla vita è frutto di una opzione, come dicevamo sopra, di un pregiudizio, anche quando a questa negatività si cerca di rispondere con un volontarismo esasperato (e irrazionale, perché si fonda dichiaratamente sul nulla) come in questo brano di Russel: “Breve e fragile cosa è la vita dell'uomo; su di lui e su tutta la sua specie cade lenta e sicura la mano spietata di un tenebroso destino. Cieca al bene e al male, incurante di distruzioni, la materia onnipotente prosegue implacabile il suo cammino, ed all'uomo, condannato a perdere oggi quello che ha di più caro, ed a varcare domani egli stesso la soglia delle tenebre, non resta altro che coltivare amorosamente, prima che cada sul suo capo il colpo fatale, i pensieri elevati che nobilitano la sua breve giornata... indifferente al potere della sorte... sfidando orgogliosamente le forze irresistibili... sostenere solo, Atlante stanco ma indomabile, il mondo che i suoi propri ideali hanno saputo forgiare pur sotto l'assillo di una violenza incosciente che avanza tutto calpestando"[1]. Di fronte a questa negatività che condanna in modo inappellabile la realtà all'assurdo e al tragico, appare molto più ragionevole la posizione suggerita da Clemente Rebora in questa sua poesia: Se l'uom tra bara e culla Si perpetua, e le sue croci Son legno di un tronco immortale E le sue tende frale germoglio D'inesausto rigoglio, Questo è cieco destin che si trastulla? Se van dall'universo eterne voci e dagli atomi ai soli si marita Fra glorie ardenti e tenebrosi falli Una grandezza infinita Che lo spirito intende, Questo è per nulla?[2] "Non è possibile che tutto ciò sia per nulla. Queste domande che sottendono lo sguardo all'universo, immediatamente suggeriscono quella positività" che l'uomo subito avverte di fronte al disegno pur misterioso delle cose; la realtà infatti si presenta come disegno, e quindi l'uomo intuisce un'intelligenza nelle cose, misteriosa ma comunque positiva: non può essere per nulla. Così l'uomo, "nella sua cosmica compagnia, cammina... La positività rende grande l'uomo che cammina dentro la realtà, rende grande ogni attimo, ogni istante: 'l'attimo irraggiato nel vasto palpitar che lo feconda'"[3]. |
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Sono passati gli anni veloci come rondini e adesso volano a nascondersi un'altra pagina si riempie mentre un nuovo sacrificio sta per compiersi abbiamo consumato troppe sigarette e fantasie ci si è spezzato il cuore per poter vivere degli attimi tutto il grande amore che nascondo in me è scritto dentro a questo vento che mi porta via il mio segreto è una prigione che segreta è quello che lascio è una canzone che non so cantare mai con te |