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Tristezza e scetticismo dominano la canzone che segue, così come dominano più o meno dichiaratamente la coscienza dei più. La vita degli uomini appare come una ricerca e una lotta vane, poiché non è dato di raggiungere l’oggetto della ricerca (il “miraggio della felicità”) e la sorte di tutti immancabilmente è stata, è e sarà il nulla. Nella loro vana inquietudine gli uomini si ritrovano dunque soli: il mondo è un mondo di uomini soli, soli di fronte a quella guerra che “è dentro di noi”. Ma la realtà è fatta davvero per suscitare questa negatività nello sguardo? Tale negatività è frutto di una scelta, di una opzione di partenza, di una decisione arbitraria dell’uomo. La realtà pone certamente problemi, difficoltà, domande, inquietudini; ma queste non cancellano l’attrattiva, la positività, la curiosità costruttiva con cui l’uomo si accosta alla realtà. Lo scetticismo è una opzione distruttiva, perché nega in partenza che la realtà celi la possibilità di una realizzazione, di una risposta, di una corrispondenza sia pure misteriosa alla domanda umana. Affrontare la realtà come problema che mi interpella, e non come negatività che spegne la mia domanda, è l’atteggiamento con cui originalmente siamo messi al mondo e con cui è possibile un generoso impegno nell’esistenza, fino alla scoperta dei suoi fattori ultimi. Montale descrive in questa sua splendida poesia l’attimo in cui ha percepito la contingenza della realtà (cioè il fatto che la realtà non si fa da se, ha dietro un mistero): “Forse un mattino andando in un’aria di vetro, arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo: il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro di me, con un terrore di ubriaco. Poi come s’uno schermo, s’accamperanno di gitto alberi case colli per l’inganno consueto. Ma sarà troppo tardi; ed io me n’andrò zitto tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto”[1]. Il mistico ha la stessa percezione della contingenza delle cose, ma a differenza del nichilista riconosce in ogni cosa non il nulla, ma il Mistero che crea la cosa, che la sta facendo essere. Ed ha ragione il mistico, perché le cose ci sono, non è vero dunque che tutto è nulla. E non si può spiegare una cosa che c’è riducendola a zero, dicendo che non c’è, che è niente[2]. |
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Tutta la vita dentro a questo mare che di sale sa non mi accorgevo lungo il troppo navigare che la vita va e cantavamo quella canzone che fa Tutta la vita sopra a questa nave per avere lei e nella notte quando fuori piove come la vorrei se c'è da vincere la morte io la farei Mondo di uomini fatto di uomini pronti a rincorrere il vento partono deboli, tornano uomini erano mille e son cento mondo di uomini fatto di uomini soli dimmi la bianca balena stasera dov'è nella tempesta infinita non c'è mondo di uomini fatto di uomini soli Tutta la vita dietro a quel miraggio di felicità con una febbre di coraggio e di curiosità la loro fine la mia stessa fine sarà Mondo di uomini fatto di uomini che hanno la luce già spenta partono deboli, tornano uomini erano mille e son trenta mondo di uomini fatto di uomini soli dimmi la bianca balena stasera dov'è nella tempesta infinita non c'è mondo di uomini fatto di uomini soli Tutti cerchiamo qualcosa che manca stasi debilita azione rinfranca bianca balena è la guerra che è dentro di noi Mondo di uomini fatto di uomini con il coltello fra i denti partono deboli, muoiono uomini erano mille e son venti mondo di uomini fatto di uomini soli dimmi la bianca balena stasera dov'è nella tempesta infinita non c'è mondo di uomini fatto di uomini soli |